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ANNO 1477
Divisione e
descrizione in fase di completamento della fabbrica, ORA “villa
Corner, Tiepolo, Chiminelli” a Sant’Andrea O/M di Castelfranco
Nel 1477 Giovanni
Antonio e Bonetto figli del fu Bono da Campretto, cittadino trevigiano,
nella cancelleria del palazzo nuovo a Treville, distretto di
Castelfranco
[1], di proprietà di Pietro e fratelli
[2] del fu Giovanni Soranzo dal banco, decidevano di dividere la
“domus” di Sant’Andrea in cui abitavano. La descrizione
particolareggiata dell’edificio e dei nuovi lavori da intraprendere
nella divisione è coerente e corrisponde rigorosamente, sia nell’attuale
complesso strutturale, sia nella distribuzione e disposizione delle
stanze interne, all’edificio oggi denominato: “villa Corner - Tiepolo –
Chiminelli” di Sant’Andrea O/M. (piano terra con volte, ora
seminterrato, aula o piano nobile, ora salone, camere, cucina, portico,
soffitta, ecc.). Nella descrizione manca solo la scalinata a sud,
probabilmente aggiunta dai successivi proprietari: elemento quest’ultimo,
costruito, in consonanza all’affermarsi della tipologia della villa
Palladiana a partire dalla seconda metà del secolo XVI. Le altre parti
attualmente assenti e forse mai fatte realizzare dai fratelli da
Campretto, sono le murature di tramezze che dovevano dividere a metà
l’intero edificio. Il passaggio di proprietà della “domus”, forse legato
all’estinzione in linea maschile della casata a fine del XVI sec., ai
Corner o ai Soranzo, come s’ipotizza, recentemente, è ancora tutto da
verificare e analizzare. Acquistata o ereditata dalla famiglia
Piacentini nel 1600, pervenne ai Tiepolo nel corso del 1700 e ora al
sig. Francesco Chiminelli di Bassano, che ne ha curato il restauro.
La famiglia da
Campretto godeva il beneficio, già dalla seconda metà del XIV sec., di
alcuni appezzamenti di terreni nelle località di Sant’Andrea, Campretto
e Monastiero, a ovest del percorso della Via Pagnana
[3] e a ridosso delle proprietà della Curia di Treville. Di questi
terreni, una prima parte erano tenuti in feudo per la cancelleria
vescovile della Cattedrale di Treviso, a cui corrispondeva annualmente
una libbra di pepe e una seconda parte, tenuta invece a conduzione
livellaria, per il monastero di Campese e per la stessa chiesa di Sant’Andrea.
Anche a Treviso usufruiva di una possessione terriera a Sant’Angelo,
sempre tenuta a pensione livellaria per l’Ospitale della città. Era
inoltre proprietaria oltre alla “domus” citata nel documento, di una
casa a Treviso, in contrada San Vito e di un’altra a Castelfranco,
all’interno del castello nel quartiere di Mestrina.
Tra i vari membri di
spicco della famiglia troviamo ser Artuso di Bonetto, nel 1410, a
ricoprire la carica di uno dei due “sindici” della comunità a
Castelfranco e in seguito nel 1435, di castellano a Belluno. A fine
secolo e inizi del 1500 rintracciamo in alcuni documenti, essere
presenti nella podesteria, Vendramo e Francesco, “nobili trevigiani”, in
qualità di “eximii” dottori delle arti della medicina. Spesso all’epoca,
i vari membri della famiglia erano presenti in qualità di testimoni, in
diversi atti fatti stilare dai Soranzo nella Curia di Treville. I da
Campretto dichiaravano di solito d’essere cittadini trevigiani in atti
notarili stipulati a Castelfranco e in alcuni casi a Sant’Andrea e di
“essere al presente abitanti in tali luoghi”: come d’altronde in qualità
di “forestieri” erano registrati negli estimi del 1519 e del 1542-46.
[1] Attuale edificio ora denominato “barchessa” Priuli, a Treville di
Castelfranco V.to.
[2] Benedetto, arcivescovo di Nicosia - Cipro, Francesco e Vittore,
altri figli di Giovanni Soranzo dal banco di Sant’Angelo Venezia.
[3] Strada tuttora esistente a Sant’Andrea O/M, anche se con due nomi
diversi, per tratto a nord, Via Casoni, per l’altro a sud, Via Cervan.
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